Il 10 per cento dei bambini sotto i 5 anni è a rischio di sviluppare patologie legate a disturbi del comportamento indotti da troppe ore dedicate a videogames, tv e smartphone e poche ore di sonno. Ma anche accontentare troppo e subito i capricci dei bimbi concorre a compromettere il sano sviluppo delle loro capacità cognitive. È quanto emerge dallo studio padovano “Buona notte” condotto dall’associazione “Genitori Attenti” e fondazione “Novella Fronda” in collaborazione con la Federazione italiana medici pediatri, su un campione di 3000 bimbi di età compresa fra 1 e 5 anni.
Bastano 45 minuti al giorno di videogiochi o due ore di tv per sviluppare disturbi del comportamento, quali iperattivismo, aggressività e carenza di concentrazione che se non identificati e corretti entro i dieci anni comportano una predisposizione già da adolescenti a dipendenza da alcol, droga e gioco. «Per questi soggetti» conferma lo psichiatra Luigi Gallimberti, presidente di “Novella Fronda”, «tutto ciò che è eccitamento diventa attrattivo. È ciò a cui il loro cervello è stato abituato sviluppando determinate reti neuronali che rispondono a quel tipo di stimoli, a scapito di altre». Per un sano sviluppo del cervello gioca un ruolo fondamentale il sonno: «Mentre si dorme» conferma lo psichiatra, «è dimostrato che si attiva un sistema di autopulizia dalle scorie, quindi è importante che i bimbi dormano dalle 10 alle 11 ore al giorno». Anche viziare i bambini incide - negativamente - nello sviluppo del loro cervello: «Accontentando le richieste nell’immediato si annulla la capacità di spostare in avanti la soddisfazione del desiderio» conferma Gallimberti, «e si incide nella formazione della parte profonda del cervello che controlla le decisioni, i desideri e gli impulsi. Una cosa è dire “se stai promosso ti regalo la bici” e un’altra è dire “ti regalo la bici e stai promosso”: viene a mancare l’input ad agire per raggiungere uno scopo. Il bambino crescerà viziato, aggressivo, avrà problemi di concentrazione. E in un contesto simile che si prende piede anche il bullismo».
«Deprivazione del sonno e troppe ore sui videogiochi o smartphone provocano non solo sofferenza emotiva ma una vera e propria alterazione morfologica del cervello» osserva il professor Giuseppe Cossu, neuropsichiatra del Centro medico di Foniatria-Casa di cura “Trieste” di Padova, «i device elettronici portano ad atrofizzare riflessi condizionati: voglio che succeda una determinata cosa quindi premo un pulsante. Ma nella vita non si premono pulsanti. Nell’educare i figli non deve esserci la logica della prevalenza del piacere. Non c’è una regola aurea per una buona educazione» sottolinea il professore, «ma è sufficiente ispirarsi al buon senso, lasciar perdere quelle che sembrano scorciatoie e sono invece strade pericolose. È compito di ogni genitore aiutare il bambino a sviluppare la capacità ad auto-regolarsi per inibire le spinte istintive. L’educazione costruisce il cervello e i processi cognitivi. Non dobbiamo sottovalutare il fatto che il cervello deve funzionare lentamente per funzionare e crescere bene» rincara il neuropsichitra, «pensiamo a quando leggiamo: la velocità di lettura si adatta alla nostra capacità di comprensione e il cervello ha il tempo di incamerare informazioni, recepire gli stimoli e svilupparli. È l’esatto contrario di quanto accade quando si gioca con un videogame o si guarda la tv: il cervello è bombardato di impulsi che un bambino non è in grado di gestire. La conseguenza è che salta completamente la crescita cognitiva sociale».
Fonte: Elena Livieri - Il Mattino di Padova
Fonte: Elena Livieri - Il Mattino di Padova


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